
“Non dico bugie”. Così il consigliere comunale di Vallo della Lucania Pietro Miraldi commenta l’ordinanza di archiviazione che mette a tacere definitivamente le accuse di falso che gli erano state mosse. Una vicenda scoppiata nel 2017 quando Miraldi sedeva nei banchi dell’opposizione e lottò a lungo per denunciare l’incompatibilità di Marcello Ametrano. In quel periodo nei suoi confronti vennero sollevati dalla maggioranza guidata dal sindaco Aloia dubbi sul titolo di studio dichiarato da Miraldi al Comune, una laurea in giurisprudenza che secondo i suoi avversari non aveva conseguito. La segnalazione arrivò all’Ordine dei Commercialisti a cui è iscritto il consigliere comunale, ai sindaci dei Comuni dove svolgeva l’incarico di revisore dei conti, e fu oggetto anche di un’interrogazione . “In consiglio comunale – racconta Miraldi- mi diedero tutti addosso anche chi mi conosceva ben. Alla fine il curriculum mio è sempre stato lo stesso. Tutti sanno che faccio il commercialista.” La vicenda approdò anche nelle aule del Tribunale perché Miraldi venne denunciato per falso e dovette difendersi dalle accuse. Lo scorso 29 gennaio il giudeice per le indagini preliminari ha disposto l’archiviazione del procedimento ponendo fine alla vicenda. Nell’ordinanza il magistrato condivide le argomentazioni del pm che aveva richiesto l’archiviazione e spiega che “nel caso in esame, si appalesa la in configurabilità del delitto di falso, non emergendo dalle indagini al consapevolezza, in capo all’indagato della falsità dell’indicazione errata del titolo di studio”. “Dopo 5 anni – ha detto Miraldi- finalmente emerge la verità. Non ho detto bugie. E’ giusto che tutti lo sappiano”.era
DARIA SCARPITTA