Ottanta fascicoli accantonati, finiti nella spazzatura. Un’ispezione ministeriale squarcia il velo sulla gestione delle indagini alla Procura di Vallo della Lucania e il procuratore capo facente funzioni dopo l’addio di Grippo, Paolo Itri, avvia un’indagine interna. La questione non ha mancato di destare scalpore. Si tratterebbe di inchieste mai assegnate ad un magistrato che riguarderebbero anche persone note della zona, ma non solo, e che sarebbero sparse in un arco temporale che dal 2009 arriva fino ai nostri giorni, con la maggior parte dei fascicoli risalenti alle annualità 2012 e 2013. Insomma un mistero bello e buono secondo la stessa Procura di Vallo della Lucania che dopo il raggiungimento dell’età pensionabile del procuratore capo Giancarlo Grippo da qualche mese è priva di una guida ufficiale. In pole position per prenderne il posto ci sarebbe un procuratore salernitano Erminio Rinaldi ma al momento la nomina va a rilento. Nell’ultima votazione della commissione del CSM , di Vallo della Lucania non si è neppure parlato. E dunque la gatta da pelare sulle indagini in qualche modo fermate, da chi o da cosa non si sa, è tutta nelle mani del facente funzioni Itri che, dopo i rilievi dell’ispezione ministeriale, ha deciso di avviare un’indagine in proprio per capire ciò che è accaduto a quegli 80 fascicoli dimenticati. Perché le indagini ad un certo punto si sono arenate? Perché per così tante inchieste? Una necessità di fronte alla continua carenza di personale al Tribunale e alla Procura di Vallo, più volte lamentata, o un disegno preciso con una strategia ben definita? Per il momento lo stesso procuratore Itri ridimensiona.Non ci sarebbero gli elementi per parlare di insabbiamento. I casi però sono stati ricostruiti e messi in ordine cronologico mentre si cerca di risalire a chi ha seguito la composizione di ogni singolo fascicolo fino a che non è finito nell’immondizia o comunque nel dimenticatoio.
Daria Scarpitta