Perde pezzi la maggioranza del sindaco Antonio Sansone a Vallo della Lucania. Questa mattina il consigliere Pietro Miraldi ha preso le distanze dal gruppo con il quale è stato eletto appena un anno fa. La sua decisione era nell’aria. Miraldi aveva già in più di un’occasione rappresentato la voce critica e fuori dal coro dell’amministrazione Sansone. Questa mattina in consiglio comunale ha preso la parola leggendo una nota in cui ha espresso tutta la sua insoddisfazione nei confronti dei suoi ormai ex compagni di squadra. Miraldi ha rimesso le deleghe che gli erano state attribuite e dichiarato la sua mancanza di fiducia nei confronti della maggioranza che ha accusato di non essere fattiva, di non avere alcuna progettualità e di non essere neppure un vero gruppo per assenza di dialogo e incontro tra i suoi componenti. Ma la frattura nei rapporti tra Sansone e Miraldi d’altra parte è scattata da subito, da quando un anno fa era in pole per un assessorato in virtù del suo risultato elettorale e gli fu preferito dal sindaco Emilio Romaniello, non candidatosi nella tornata e diventato così assessore esterno. Da quel momento lo scontento e la delusione non sono mai state un mistero da parte di Miraldi. E anche stamane in consiglio è scattato l’attrito tra i due. Romaniello avrebbe infatti tentato di prendere la parola dopo le esternazioni di Miraldi ma quest’ultimo lo avrebbe zittito sul nascere, mettendo in evidenza che in quanto assessore esterno non dovrebbe intervenire in questioni politiche ma solo tecniche. Ma è lo stesso sindaco Sansone a non avere dubbi e a ricondurre l’uscita di Miraldi dalla maggioranza, dai motivi amministrativi dichiarati in consiglio, a questioni puramente individuali: “ E’ una scelta sua- ha commentato a caldo Sansone- ha rimesso le deleghe che tra l’altro non ha mai esercitato , non facendosi mai vedere in Municipio, per un fatto personale. Dice che non vedeva un futuro per la nostra Città, a questo punto lo costruisca lui da solo, noi continueremo a farlo insieme. I fatti personali non ci interessano. Avevo la facoltà di scegliere un assessore esterno, ho scelto una persona, Romaniello, su cui avevo massima fiducia e l’unico del gruppo a cui non è mai andata bene questa scelta è stato lui per motivi suoi personali”.
Daria Scarpitta