Non c’è paura, solo voglia di impegnarsi di fronte ad esempi nobili come Dalla Chiesa, Falcone, Borsellino. E’ stata molto intensa la testimonianza arrivata questa mattina a Vallo della Lucania, nel corso della prima edizione del Premio della Legalità, dal Comandante Alfa, nome in codice per indicare uno dei fondatori del G.I.S., il gruppo d’intervento speciale dei Carabinieri. La sua è stata una partecipazione straordinaria nell’ambito di un premio istituito, per la prima volta a Vallo, dalla Associazione Nazionale dei Carabinieri per celebrare chi ha dedicato la vita alla legalità e alla giustizia. Presso il cineteatro La Provvidenza alla presenza delle massime cariche provinciali dell’Arma, dopo i saluti del comandante della Compagnia di Vallo della Lucania Mennato Malgieri, sono stati assegnati i riconoscimenti. A riceverli il Sottosegretario di Stato alla Difesa Gioacchino Alfano, il cui intervento ha toccato i temi caldi e sentiti del momento: la sicurezza, il rispetto delle leggi, il coraggio di chi opera tra le forze dell’ordine; il comandante Alfa, giunto a Vallo come al solito con il volto travisato e, per il nostro territorio, il Procuratore di Vallo della Lucania Paolo Itri; il Presidente del Tribunale di Vallo della Lucania Gaetano De Luca; il Presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni Tommaso Pellegrino e l’avvocato Tommaso Battaglini, presidente dell’associazione antiracket e antiusura “Sos Impresa Salerno”. La giornata si è soffermata proprio sulla figura del Comandante Alfa. 47 anni di servizio da Carabiniere, Croce d’oro al merito dell’Arma, tra i fondatori del G.I.S. in cui ha ricoperto il ruolo di operativo e di addestratore, ha presentato il suo ultimo libro “Io vivo nell’ombra” uscito lo scorso aprile in cui descrive l’addestramento, le operazioni speciali compiute nel reparto e soprattutto gli inizi di questa avventura che affondano nella sua infanzia, quando 11enne a Trapani si vide bastonare il cane dalla mafia. La sua sete di giustizia è emersa anche a Vallo della Lucania, ben oltre i sacrifici compiuti che pure sono stati tanti nel corso della sua carriera. “Abbiamo un incentivo a lavorare e ad impegnarci. – ha detto- Non appena entriamo nelle stanze del reparto, ovunque ci sono le immagini dei nostri eroi: Falcone, Dalla Chiesa, Borsellino. Il libro è stato scritto per far conoscere l’esistenza e l’attività del G.I.S.- ha aggiunto – ma è dedicato a tutti quei giovani senza volto e senza nome che vi operano con un solo pensiero in mente: il lavoro”.
Daria Scarpitta