Continuano ad aumentare i tumori nei territori del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, patria della dieta mediterranea. Dai report sui dati dei medici di medicina generali che esercitano la propria professione in 70 comuni a sud di Salerno, da Battipaglia a Sapri, vengono fuori dati allarmanti. Il presidente della commissione speciale Aree Interne della regione Campania, il consigliere Michele Cammarano ha chiesto al presidente della V Commissione regionale Sanità di convocare al più presto un’audizione, alla presenza della Direzione generale salute. << Alla luce di dati estremamente preoccupanti relativi al tasso di crescita dei casi di patologie oncologiche nei territori a ridosso del Parco, occorre al più presto fare chiarezza – dice- sulle cause dell’incremento di patologie tumorali in quelle comunità, mettendo in campo tutte iniziative possibili in tema di prevenzione>>. L’analisi dei medici ha rilevato una media del 4,83 per cento di ammalati di tumore su un campione di assistiti pari a 196.892 unità, corrispondenti a oltre il 50 per cento dell’intera popolazione residente. Picchi superiori alla media nazionale sono stati registrati, in particolare, nel distretto di Vallo della Lucania e di Sapri. << Le stesse rilevazioni – precisa Cammarano – ci dicono che la malattia è diffusa nelle aree periferiche della provincia di Salerno, dove non è presente alcun insediamento industriale né insediamenti produttivi che potrebbero aumentare il rischio di insorgenza di tumori. Per questo occorre intervenire al più presto >>.
Non è la prima volta che gli stessi medici di base evidenziano tale emergenza, peggiorata con la pandemia. Deve far preoccupare il fatto che tutto questo si verifica in un’area protetta. In un territorio in cui l’ambiente è ritenuto sano.
antonietta Nicodemo