E’ stata eseguita l ‘autopsia sul corpo di Pierangela Gareffa, la donna deceduta domenica scorsa dopo essere stata colpita con un coltello dal marito Sandro Pili. La 39 enne di origine venezuelane è morta dissanguata. I trenta centimetri di lama del coltello da cucina sono arrivati fino al fegato. La ferita risalirebbe intorno alle 15.30, dopo circa quattro ore ci sarebbe stata l’emorragia interna che ha causato il decesso. Questo vuol dire che la donna se fosse stata trasferita all’ospedale di Sapri , che dista dalla casa della coppia solo poche centinaia di metri, poteva salvarsi. Per il marito reo confesso, in carcere a Sala Consilina per omicidio volontario , si profila anche il reato di omissione di soccorso. Solo intorno all’una di notte Sandro ha chiesto aiuto al vicino di casa e allertato i soccorsi mentre il decesso risalirebbe intorno alle 20.00. La mamma della vittima Silvezza Elsa Sofia, un’anziana donna venezuelana, insegnate in pensione e le altre due sue figlie Gabriella e Adriana, la prima vive con la mamma a Torraca , si sono affidate all’avvocato Giovanni Falci che già domani si recherà presso il tribunale dei minori di Potenza per comprendere che cosa si profila per il figlio di Pierangela. L’uomo quando ha confessato il fatto al procuratore tra le lacrime ha espresso il suo amore per la moglie. Chi ha conosciuto Sandro Pili lo descrive come una persona instabile, allergico al lavoro e appassionato della Play Station ed è proprio in quel mondo virtuale che trascorreva le sue giornate. Anche domenica dopo aver ferito a sangue la moglie non ha resistito alla voglia di giocare con la Play che era attiva anche quando in casa sono arrivati i soccorsi. La salma della sforunata donna è stata messa a disposizione dei familiari. Fino alle 14.00 non si sapeva quando e dove saranno celebrati i funerali: ad Acquafredda di cui era orginario il padre di Pierangela oppure a Sapri dove vivono i parenti del marito.
Antonietta Nicodemo