“A Vibonati è stato compiuto un reato ambientale e, cosa più grave, in cinque mi hanno aggredito per impedirmi di raccogliere elementi per dimostrarlo.” Paolo Abbate, attivista del WWF Campania, ha presentato un esposto ai Carabinieri di Vibonati e alla Procura di Lagonegro affinché vengano denunciate all’autorità giudiziaria le persone che il 27 maggio scorso lo avrebbero minacciato. “Tra di loro- ha dichiarato ai militari- c’era anche un assessore e un vigile della polizia municipale”. La vicenda è sorta dopo l’incendio verificatosi in una scarpata dietro l’isola ecologica in località Santa Lucia a Vibonati lo scorso 22 maggio. Abbate, che più volte aveva denunciato alle autorità competenti l’esistenza di una maxidiscarica a cielo aperto in quella zona e che costantemente monitorava l’area in attesa che i rifiuti venissero rimossi, si è trovato lì qualche giorno dopo il rogo, si è accorto che i rifiuti non c’erano più e che probabilmente erano finiti in fiamme nel corso dell’incendio che, per l’attivista, è stato molto certamente di origine dolosa. “ I Vigili del fuoco- ha detto- ci hanno impiegato 5 ore per domare il fuoco. Le operazioni di spegnimento sono iniziate alle 19.30 e terminate alle 24.30 . Sopra i rifiuti bruciati è stata gettata terra per coprire l’illecito. Sono certo che siamo in presenza di un reato ambientale”. Il 27 maggio Abbate si è recato con tanto di macchina fotografica sul posto per cogliere le prove della sua tesi,accertarsi di quanto accaduto davvero sul posto. “Mentre ero alle prese con le foto- ha raccontato- sono spuntate dal nulla cinque persone, tra cui un assessore e il comandante dei vigili urbani, che mi hanno aggredito e minacciato fino a farmi fuggire con la mia auto.” Secondo il suo racconto lo avrebbero dapprima aggredito verbalmente e poi, quando era a bordo della sua auto, avrebbero preso a calci e pugni la sua auto. Toccherà ora ai Carabinieri verificare quanto segnalato e ricostruire l’intera vicenda . Dal canto suo il comandante della Polizia municipale di Vibonati Antonio Quintieri rispedisce al mittente tutte le accuse e annuncia controquerela per i fatti accaduti il 27 maggio. “Non c’è nulla di vero in quello che è stato detto – ha raccontato – ci siamo recati sul posto perché ci avevano segnalato che c’era qualcuno che si aggirava per l’isola ecologica. Semmai è stato il signor Abbate ad aver tolto il nastro rosso che delimitava l’area e, mentre ero nella scarpata a controllare la situazione, ha anche tentato di investire con la sua auto un consigliere comunale che era sopraggiunto. La querela è già pronta e la depositeremo a breve. Metteremo presto delle telecamere in zona per verificare chi abusivamente si reca in quell’area a compiere reati ambientali”.
Daria Scarpitta