E’ rimasta esposta per anni all’intemperie in attesa di una dignitosa collocazione, che fino ad oggi non è arrivata. In questi giorni la svolta destinata a cambiare il destino della tomba lucana venuta alla luce a Vibonati durante i lavori per la realizzazione del gasdotto. Un importante reperto archeologico ritrovato nel 2014 insieme ad altri resti, meno rilevanti, ma comunque appartenenti alla storia locale. Quest’ultimi sono stati depositati in una chiesa sconsacrata, vicino al convento. La tomba, ancora intatta, non è stata infatti, mai aperta, è rimasta depositata per otto anni in un parcheggio sulla statale 18 dinnanzi alla sede dell’ex Istituto Juventus a Villammare, all’ingresso della strada che conduce sulla spiaggia di Località le Piane. In quest’ultimi giorni il sindaco Manuel Borrelli è venuto a conoscenza della presenza dell’importante reperto archeologico e si è attivato per il recupero e l’esposizione della storica tomba. E’ stata rimossa dal parcheggio e sistemata temporaneamente dinnanzi al convento in attesa del sopralluogo degli archeologi della soprintendenza. Molto probabilmente giungeranno a Vibonati la prossima settimana. Dovranno indicare al comune gli interventi da eseguire per il recupero del reperto e stabilire se i locali del museo civico comunale sono idonei per la sua esposizione. Si tratterebbe di una tomba di contadini risalente al secondo o al terzo secolo avanti cristo. Ma la conferma si potrà avere solo dopo che verrà rimossa dall’involucro dal quale è stata protetta dalle intemperie durante gli anni che è rimasta parcheggiata in località San Rocco. Soddisfatto il professor Vincenzo Abramo probabilmente l’unico che veramente si è preoccupato della sua sorte. Considerando che è stato lui ad informare il sindaco della presenza della antica tomba . Il primo cittadino si è subito attivato per il suo recupero, partendo dalla corrispondenza intercorsa negli anni scorsi tra il comune e la soprintendenza .
Antonietta Nicodemo